Chimica verde 2.0
Impariamo dalla natura come combattere il riscaldamento globale
Quando
il 2 novembre, alle 17:00
Dove
Palazzo Ducale, Informagiovani
Piazza Matteotti, 24r
Età consigliata
Da 14 anni
Tipologia e disciplina
Incontro
Chimica e Materiali
- Cosa
- Chi
- Dove

I cambiamenti climatici minacciano il nostro ambiente e la nostra economia. Cosa accadrebbe se riuscissimo a trasformare il diossido di carbonio da rifiuto a risorsa? La fotosintesi artificiale fornisce idrogeno rinnovabile con il quale è possibile anche riciclare CO2 e trasformarlo in combustibili o altri composti utili. Alleviamo e progettiamo batteri che “mangiano” il diossido di carbonio e ne ottengono preziosi polimeri. Purificando i fumi di un cementificio possiamo ricavare dal CO2 additivi chimici per il cemento. Gli scienziati stanno percorrendo diverse strade per trasformare il diossido di carbonio in materia prima, ma la diffusione su larga scala di queste innovazioni può avvenire solo se ripensiamo al modo di produrre i nostri beni di consumo. I sistemi produttivi devono diventare circolari, cioè fare in modo che gli scarti di ogni attività siano la materia prima di un’altra. La nostra economia deve abbandonare gli sprechi e passare alla valorizzazione di ogni risorsa. La chimica verde 2.0 partecipa a questa transizione sviluppando strategie produttive dove le più moderne tecnologie, spesso ispirate alla natura come la fotosintesi artificiale, possano esprimere il loro massimo potenziale. L’obiettivo è quello di generare profitto e lavoro e, allo stesso tempo, abbattere l’impatto ambientale, in particolare le emissioni di CO2 associate. Grazie alla sinergia creata tra le varie tecnologie anche il diossido di carbonio può diventare una risorsa per produrre combustibili, plastiche e altri materiali senza ricorrere ai combustibili fossili. Dalla fotosintesi artificiale alla biologia di sintesi, dalle bioraffinerie alle tecniche di cattura del diossido di carbonio dai gas di scarico, anche in Italia la ricerca scientifica e le imprese possono collaborare nel segno della sostenibilità ambientale.
In collaborazione con
Zanichelli Editore
Guido Saracco è ingegnere chimico, professore ordinario del Politecnico di Torino e direttore del Centro per le Tecnologie Future Sostenibili dell'Istituto Italiano di Tecnologia, nato nel 2016 dopo gli accordi della Conferenza delle Parti sul clima di Parigi (Cop21) relativi al contenimento delle emissioni di gas serra.
Palazzo Ducale, Informagiovani
Piazza Matteotti, 24r