Material Connections

Tre scienziate alla frontiera dei nanomateriali tra biologia e ingegneria

Incontro con Maria Rosa Antognazza, Angiolina Comotti, Carmen Giordano, modera: Giovanni Caprara
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Quando 

il 28 ottobre, alle 15:00

Dove 

Palazzo Rosso, Auditorium
vico Boccanegra, vicolo adicente via Garibaldi 8

Età consigliata 

Da 16 anni

Tipologia e disciplina 

Incontro
Scienze della vita

  • Cosa
  • Chi
  • Dove
Material Connections
Storie di nuovi materiali, talmente innovativi da sembrare usciti da un film di fantascienza, si intrecciano per trovare nella connessione il loro tratto comune, e nell'utilità per la vita umana l'obiettivo all'orizzonte. Le racconteranno tre scienziate, ognuna impegnata nella propria sfida scientifica nell'ambito dei materiali avanzati, dalla fisiologia vegetale alla chimica alla meccanobiologia. Come influisce il microbiota intestinale sulle funzioni del cervello? Grazie alle nanotecnologie, è in corso la realizzazione di un chip capace di rivelarne le complesse interazioni. La ricerca, sviluppata grazie a un progetto ERC, è guidata da Carmen Giordano del Politecnico di Milano. Anche gli occhi e i problemi della vista traggono vantaggio dalle nanotecnologie: Maria Rosa Antognazza dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sviluppa una retina artificiale ponendo rimedio a patologie come la retinite pigmentosa o la degenerazione della macula. Dalla chimica, invece, arrivano nuove strutture cristalline che formano delle gabbie molecolari capaci di catturare l’anidride carbonica dell’atmosfera. Realizzate da Angiolina Comotti dell’Università di Milano-Bicocca, sono nano-spugne preziose per combattere il riscaldamento globale. Le sfide scientifiche delle tre ricercatrici alla frontiera dei nanomateriali sono sostenute anche dalla Fondazione Cariplo e mostrano come le nostre scienziate siano protagoniste indiscusse nel panorama della ricerca internazionale.

Maria Rosa Antognazza è ricercatrice presso il Center for Nano Science and Technology dell'IIT. Studiando l'integrazione tra materiali polimerici e cellule viventi, punta a realizzare una retina artificiale in grado di porre rimedio a malattie quali la degenerazione alla macula o la retinite pigmentosa.

Giovanni Caprara è editorialista scientifico del Corriere della Sera. È autore di molte pubblicazioni sulla storia della scienza e dell’esplorazione spaziale, tradotte anche negli Stati Uniti. Ha pubblicato i volumi: Breve storia delle grandi scoperte scientifichee Storia italiana dello spazio (Bompiani), Rosso Marte (Utet). Ha ricevuto il premio ConScientia (2000) come giornalista scientifico dell’anno, l'European Science Writers Award della Euroscience Foundation (2010) e, nel 2016, il Premio per la comunicazione scientifica della Società Italiana di Fisica. Dal 2011 è presidente dell'UGIS, Unione Giornalisti Italiani Scientifici. Un asteroide in orbita tra Marte e Giove porta il suo nome.

Angiolina Comotti è docente di Chimica all'Università di Milano-Bicocca. Ha realizzato nuove strutture cristalline contenenti gabbie molecolari, ovvero nano-spugne capaci di catturare l'anidride carbonica. Ha svolto attività di ricerca presso le università di Cambridge, Berkeley e l’ETH di Zurigo, e molte missioni presso la sorgente pulsata di neutroni Rutherford Appleton Laboratory ad Oxford. È responsabile scientifico di sei progetti per l'acquisizione dati alla sorgente di sincrotrone ESRF a Grenoble.

Carmen Giordano è docente al Politecnico di Milano. Coordina il progetto europeo Minerva (progetto ERC) volto a costruire una piattaforma tecnologica su chip per rivelare come il microbiota intestinale influisca sulle funzioni del cervello, con un insieme di meccanismi biochimici coinvolgenti vari organi, secondo un asse microbiota-intestino-cervello.

Palazzo Rosso, Auditorium
vico Boccanegra, vicolo adicente via Garibaldi 8