Telefonata interstellare

Fin dall'antichità si riteneva che la Terra fosse solo uno dei tanti mondi esistenti nell'Universo. Oggi, nell'era dei grandi telescopi, abbiamo scoperto più di 4000 nuovi sistemi planetari, alcuni dei quali sembrerebbero mostrare condizioni favorevoli alla vita. Un viaggio interstellare per visitare questi pianeti inesplorati sembra essere fuori dalle possibilità tecnologiche umane, almeno per ora. Di contro, un contatto "telefonico" potrebbe rappresentare una strada percorribile: siamo in grado di trasmettere e ricevere segnali radio artificiali provenienti da qualche lontana civiltà aliena. Su queste basi, tra gli anni ‘70 e ‘80, nacque Search for Extra-Terrestrial Intelligence (SETI), un progetto ambizioso che aveva tra i sui obiettivi quello di instaurare un contatto con civiltà extraterrestri intelligenti. Sebbene siano trascorsi molti anni alla ricerca di segnali, ad oggi nulla è stato captato. Come mai? Siamo veramente soli nell'Universo? La difficoltà nasce dal fatto che un messaggio inviato verso qualche mondo alieno, anche se viaggia alla velocità della luce, impiega un certo intervallo di tempo per arrivare a destinazione, in dipendenza dalla distanza tra il ricevente e la sorgente del segnale. Per quanto vicini risultino questi nuovi mondi sono sempre troppo lontani dalla Terra. E, qualora fossero abitati da esseri senzienti in possesso di tecnologie e con la volontà di relazionarsi con noi, le enormi distanze impedirebbero una comunicazione immediata. Per queste ragioni la possibilità di un contatto è incredibilmente bassa e paragonabile a quella di trovare un ago in mezzo a milioni di pagliai.