In miniera: contatti tra uomo e territorio

I siti minerari rappresentano il punto di contatto tra diverse discipline quali la geologia, la chimica, la metallurgia e l’archeologia. Tuttavia, sono anche una connessione tra genere umano, risorse del territorio, evoluzione e progresso tecnologico. Monte Loreto (Castiglione Chiavarese) ospita la più antica miniera di rame conosciuta in Europa occidentale, attiva dal 3700 a.C. circa. La visita alle aree di coltivazione e di lavorazione preistoriche, al museo e alla Galleria XX Settembre permette di ripercorrere la storia mineraria della valle, regalandoci un contatto con l'evoluzione dello sfruttamento del rame, da 5000 anni fa ad oggi. Sebbene questo sito minerario contribuisca a ricostruire la storia del Tigullio, andando indietro nel tempo di quasi 200 milioni di anni si scoprono le cause che hanno portato alla formazione dei giacimenti, alle ragioni di frequentazione e sfruttamento del territorio. L'apertura del bacino ligure piemontese, i movimenti tettonici connessi, la risalita di magmi di natura basaltica in corrispondenza della dorsale, la conseguente formazione di pillows al contatto tra lava e acqua di mare e i processi di circolazione idrotermale che si instaurano hanno come conseguenza la formazione di stockwork di vene, una rete di fratture mineralizzate che rappresentano le vie di risalita dei fluidi idrotermali, al top delle quali si ha la formazione di accumuli di minerale. Il giacimento di Monte Loreto è costituito da uno di questi stockwork che attraversa il complesso basaltico, formato da filoni di quarzo mineralizzati a solfuri di ferro e rame. Una storia di contatti geologici, iniziata nel Mesozoico, che ha accompagnato l'uomo nell'evoluzione e nel progresso tecnologico in relazione allo sfruttamento del territorio e delle sue risorse.